Descrizione
Il Museo Storico Archeologico diventa sempre più accessibile con la nuova copia tattile del polittico di Jacobello di Bonomo, che sarà inaugurata domani (venerdì 15 novembre) in occasione di una giornata di approfondimento dedicata proprio alle esperienze di inclusione nei musei.
Dalle ore 14,30 al Musas è infatti in programma un pomeriggio di confronto, aperto a tutti, dal titolo “Prendersi cura del pubblico. Esperienze di inclusione nei musei” che vedrà ospiti ed esperti provenienti da diverse realtà museali dialogare sui temi dell’accessibilità e dell’accoglienza. L’evento è realizzato da Fondazione Culture Santarcangelo in collaborazione con Remàr – Comunità e Territorio, il nuovo progetto dei musei di area riminese che sta nascendo in questi mesi e che trova nell’accessibilità uno dei suoi cardini.
Dopo i saluti istituzionali sono previsti gli interventi degli esperti: Silvia Ferrari del Settore Patrimonio Culturale della Regione Emilia-Romagna, Simona Rafanelli e Francesca Paris di MuVet – Museo civico archeologico “Isidoro Falchi” di Vetulonia, Ginevra Niccolucci di Prisma Cultura, Laura Menin del Museo della Regina e Galleria comunale Santa Croce di Cattolica, Andrea Tirincanti del Museo del Territorio “Luigi Ghirotti” di Riccione e la direttrice Elena Rodriguez per i Musei comunali di Santarcangelo.
Alle ore 17,30 concluderà il pomeriggio di confronto proprio la presentazione al pubblico della copia tattile del Polittico di Jacobello da Bonomo, realizzata in collaborazione con il Museo Tattile Statale Omero di Ancona. Ai percorsi tattili inaugurati ad aprile 2024, ora si aggiunge quindi un nuovo importante tassello nel al percorso verso una maggiore inclusione del pubblico intrapreso grazie ai fondi del Pnrr, che oltre a soddisfare un’esigenza per le persone non vedenti diventa un’opportunità per tutti – in particolare per i più piccoli – di conoscere la storia attraverso un approccio più coinvolgente.
Il polittico firmato da Jacobello di Bonomo e datato al 1385 decorava l’altare maggiore della Chiesa di San Francesco, fondata nel XIII secolo fuori dalle mura, sull’antica via Emilia: soppressa dopo essere stata usata come deposito militare e fabbrica di pipe, viene demolita nel 1885-86 per lasciar posto all’edificio dell’attuale scuola Pascucci. La grande e sontuosa pala è composta da sedici tavole racchiuse dipinte, con una pregevole carpenteria: la tavola maggiore raffigura la Madonna con il Bambino e i due committenti, mentre gli altri pannelli rappresentano la Crocifissione e quattordici santi con i loro specifici attributi.
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Ultimo aggiornamento: 14 novembre 2024, 14:04