Descrizione
Senza entrare nel merito dei contenuti dell’opera, rispetto ai quali lasciamo che sia l’artista ad esprimersi nella nota sotto riportata, l’Amministrazione comunale intende precisare alcuni aspetti della vicenda.
Eron è sempre stato libero di esprimere la propria creatività scegliendo in autonomia i contenuti delle sue opere. Nonostante ciò, visti i precedenti, sorprende fino a un certo punto che ci sia chi puntualmente si indigna di fronte a ogni libera espressione artistica che ha luogo a Santarcangelo, dal Festival del Teatro al Cantiere poetico. In questo caso, però, prima di esprimere giudizi sarebbe giusto attendere almeno che l’opera sia finita – e dunque comprensibile nell’interezza del suo significato – se non altro per rispetto nei confronti dell’artista.
Uno street artist di livello internazionale, della cui presenza in questi anni ha beneficiato la città nel suo insieme, più che l’Amministrazione comunale. Arrivato a Santarcangelo nel 2015 in occasione della prima edizione del Cantiere poetico, Eron ha scelto le ex carceri di via Pio Massani, messe a disposizione dal Comune, come sede della sua residenza artistica. Negli anni seguenti, il writer ha donato a Santarcangelo numerose opere: dai murales dedicati ai poeti Raffaello Baldini (“Soul of the wall”, 2015, Teatro Lavatoio) e Giuliana Rocchi (“Giuliana”, 2016, Supercinema) fino a quelli realizzati all’interno del Musas nell’ambito della mostra “Unearth. Portare alla luce” (“Guido Cagnacci is gone... but the Soul is in the Wall”, “History, Wall, Memory and Soul” e il più recente “Don’t cry”).
A queste si aggiunge la nuova opera “Tower to the people”, iniziata nei giorni del Cantiere poetico 2018 e attualmente in fase di completamento da parte dell’artista. Un’opera che rappresenta solo l’ultima tappa di un rapporto proficuo e continuativo tra Eron e la città, che ha portato Santarcangelo ad arricchirsi con una serie di opere realizzate da un artista internazionale apprezzato da tutti. Non a caso, in segno di gratitudine, nel 2016 l’Amministrazione comunale ha conferito a Eron l’Arcangelo d’oro insieme a Pino Boschetti.
TOWER TO THE PEOPLE
Eron sta ultimando il suo quarto murale per la Città di Santarcangelo, iniziato durante l’edizione del Cantiere Poetico 2018. “Tower to the People” è il titolo della nuova opera, che l’artista ha concepito trasformando una torretta dell’Enel in un monumento raffigurante un’insieme di fiori che formano un pugno alzato al cielo. L’opera esprime, con tutta la sua imponenza, la forza della delicatezza, la potenza della non violenza, la vittoria della gentilezza, l’amore contro l’odio, l’intensità della poesia, la perfezione dell’armonia, il desiderio di libertà e di pace delle persone. Un’opera poetica, silenziosa e allo stesso tempo dirompente.
NOTE:
- Nel saluto a pugno chiuso, com’è stato notato, “convergono più significati: l’organizzazione di classe, la volontà indomita di resistenza”.
- In genere il saluto a pugno, con il braccio alzato sinistro o destro che sia, è considerato come espressione e manifestazione di solidarietà, di forza o di sfida.
- In principio il pugno è un simbolo di unità e di solidarietà, rappresentato dalle dita deboli che si uniscono per creare qualcosa di potente.
- Il gesto ha una storia lunghissima e connotazioni politiche non così definite.
- Alzare la mano chiusa è un naturale gesto di esultanza (o di rabbia) che è antico quanto l’uomo.
- Ci sono state alcune tappe riconosciute della sua diffusione: nel corso del Novecento è diventato uno dei simboli associati più spesso ai movimenti per i diritti dei gruppi discriminati, di solidarietà e ribellione.
- Il pugno chiuso era già associato ai movimenti militanti per il riscatto dei neri d’America, anche se Tommie Smith ha scritto nella sua biografia che intendeva quel gesto solo come un “saluto dei diritti umani”.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:15