Descrizione
Inaugura sabato 15 dicembre al Museo storico archeologico di Santarcangelo (ore 17) la nuova mostra di Leonardo Blanco dal titolo “Sciami”, a cura di Anna Maria Bernucci. Un appuntamento inserito nel progetto “Arti per il contemporaneo. Arti per il territorio”, finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, che prevede interventi artistici in connessione con la collezione permanente all'interno del percorso museale. Come già sperimentato recentemente dagli artisti Eron e Andreco, anche “Sciami” sarà un percorso espositivo in divenire con successivi inserimenti di opere da parte di Blanco: nuove energie irraggiano in questo modo il patrimonio del Museo, che prende respiro e si fa forte di un richiamo partecipativo costruito su nuove relazioni.
Leonardo Blanco si è accostato al patrimonio del Musas con un’operazione installativa di forte impatto visivo, facendosi carico di un lavoro silenzioso e disciplinato uscito dal caos ontologico del suo atelier in Valmarecchia, uno studio-avamposto a metà strada tra Santarcangelo – paese che gli ha dato i natali noché la sua prima formazione artistica – e la Repubblica di San Marino, di cui ha la nazionalità e nel cui territorio ha disseminato numerose opere scultoree.
“Sciami” è un percepire e un addentrarsi nei territori del tempo e dello spazio museale. Il complesso delle installazioni è costituito da un insieme di totem realizzati con legni di reimpiego, la cui funzione originaria era destinata al trasporto e alla protezione di beni fragilissimi. Ora sono ponti di collegamento, appendici di continuità tra la vita sospesa del presente e la vita passata. Dal loro interno, dall’orifizio segreto generativo di vita, come da alberi cavi, scaturiscono forme libere e aggettanti, dall’articolazione scalena e mossa la cui superficie composita traluce di particelle metalliche, come tessere musive accostate. Sono sciami dalla carica vitalistica e organica che escono dall’ombra, dal cuore di un favo segreto. Estensioni pronte a dare continuità di vita. Forme che incorporano aspettative e proiezioni future trasformandosi in espressione enigmatica del reale. Metaforicamente diventano raccordi tra la civiltà artistica espressa dalle antiche opere presenti nel museo con un nuovo percepire. C’è un tempo che ha il senso diacronico della storia come dimensione lineare della memoria e c’è un tempo del frammento. Un tempo puntiforme che esprime la qualità del momento in relazione alla situazione: il tempo dell’opportunità e dell’occasione che rimanda al presente come il momento della necessità, hinc et nunc per sfruttare al meglio una favorevole congiuntura. Blanco si concede questa sua amicizia con gli oggetti e i materiali che tratta con duttile scioltezza, il suo è un sapere della prassi che concilia le forme con la capacità di comunicare. L’arte nasce dall’arte e all’arte ritorna.
La mostra sarà visitabile fino al 30 settembre 2019 negli orari d’apertura del museo: sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15,30 alle 19.
Leonardo Blanco (1968) sammarinese, nato a Santarcangelo di Romagna, artista multiforme (pittura, scultura, installazioni) e figura emergente già dagli anni ’90 ha tenuto numerose mostre a San Marino, in Italia, in Belgio e ha partecipato a esposizioni collettive a Londra, Los Angeles, Istanbul, Pechino ( 2^ Biennale d’Arte, 2005) e Venezia (nel 2007 Open 10 e nel 2009 alla 53^ Biennale d’arte). Tra le mostre, Open end al Monte di Pietà di Santarcangelo (2009), Without a Casa Moretti di Cesenatico (2014) e ultima in ordine di tempo la monografica Vasi Comunicanti all'Augeo Art Space di Rimini. Artefice di una pittura alchemica, per quel suo carattere di postulare processi di trasformazione, per le sue sovrapposizioni di materia affiorante e colore residuale che emerge e si muove in una danza continua sulla superficie di tavole e lamiere, Blanco ha progettato anche grandi sculture come Diversi/Uguali (2008, Borgo Maggiore, RSM).
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:17