Descrizione
Resterà aperta fino al 30 agosto la mostra “Fuòri” di Elvis Spadoni allestita al Museo Storico Archeologico. Prolungata di quasi un mese, dunque, l’esposizione curata da Massimo Pulini e promossa da Fo.Cu.S. con l’obiettivo di proporre percorsi di dialogo tra l’arte contemporanea e quella antica ospitata nelle sale del Musas, dai dipinti che vanno dal Tardo Medioevo all’Ottocento e fino ai reperti archeologici compresi tra il Paleolitico e l’Età Romana.
La mostra è visitabile dal giovedì alla domenica (dalle ore 16 alle 20), con accesso su prenotazione. Nel rispetto di quanto stabilito dalla Regione Emilia-Romagna il 30 aprile scorso e in accordo con l’Istituto dei beni artistici, culturali e naturali, per accedere al Musas è infatti necessario prenotare la visita – limitata a quattro persone alla volta o a singolo nucleo familiare – telefonando al numero 0541/624.703 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13, oppure direttamente il Musas nei giorni di apertura telefonando allo 0541/625.212.
Oltre all’esposizione allestita presso il Musas, è possibile anche visitare anche lo studio di Elvis Spadoni, situato nel centro di Santarcangelo a pochi passi dal museo. Per organizzare la visita è necessario contattare l’artista al numero 339.6266758 (anche WhatsApp) o scrivere a elvis.spadoni@gmail.com.
Per l’artista, il titolo “Fuòri” descrive l'intento di creare una connessione con il momento storico che tutti stiamo vivendo. uscendo lentamente dalla quarantena entriamo nuovamente in relazione con il “fuori”, attraverso nuovi occhi e nuova pelle, dove ci aspetta il ritorno alla “normalità”: “Non ho potuto evitare che la mia mostra – con cui il Musas riapre la sua attività nel post pandemia – si confrontasse con quello che è successo e che sta ancora succedendo. Per questo sia la scelta delle opere che il loro allestimento sono stati pensati sui temi forti che hanno caratterizzato questo periodo: l'essere “chiusi” in casa. La vulnerabilità dell'essere umano e soprattutto l'asse vita/morte che è stato il vero campo di battaglia. La mostra vuole essere una riflessione, che non usa concetti ma immagini, su cosa può significare interiormente l'andare ‘fuòri’ da questa pandemia della primavera 2020. Ogni quadro si presta a essere letto sotto questa ottica, tra cui uno concepito e realizzato proprio in e su questo periodo eccezionale di quarantena”.
La mostra si compone da opere pittoriche di medio e grande formato, una scelta derivata dal fatto che il tema principale della produzione dell’artista è la figura umana nella sua interezza, che richiede non solo di essere proposta alla sua grandezza naturale, ma anche di avere spazio: “La tela è come un palcoscenico che la figura abita, dove essa deve essere virtualmente libera di muoversi, di respirare. Anche lo spazio vuoto diventa elemento compositivo per il quadro: circonda la figura come il silenzio circonda una musica”.
Isolato da questo percorso appena descritto – che si collocherà nelle sale adibite alle mostre temporanee – un singolo grande dipinto, una sorta di “bonus track”, troverà invece allestimento nel percorso storico del museo per motivi che al visitatore non potranno sfuggire. Il titolo “fuori” è stato scelto dall'artista anche come riferimento personale perché per la prima volta egli si presenta alla città che lo ospita da ormai dieci anni.
Elvis Spadoni (Urbino, 1979) marchigiano d’origine, ha vissuto la sua formazione giovanile presso il seminario di Rimini e di Bologna. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Urbino nel 2007. Sono dieci anni che vive e lavora a Santarcangelo di Romagna.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:26