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Anche il secondo appuntamento di “L’accento sulle frazioni”, che si è svolto ieri (mercoledì 6 settembre) alla scuola Biancaneve di Sant’Ermete ha ottenuto un ottimo riscontro di partecipazione, con circa cinquanta persone presenti alla serata dedicata ai progetti relativi ai laghi Azzurro e Santarini, nonché agli interventi di sicurezza idraulica per la frazione.
Dopo l’apertura della sindaca Alice Parma, l’assessore alla Pianificazione urbanistica Filippo Sacchetti ha sottolineato come in nessun’altra parte del territorio comunale siano previsti investimenti per il recupero ambientale e la sicurezza idraulica paragonabili a quelli che interesseranno le frazioni di Sant’Ermete e San Martino dei Mulini. Per i due laghi, in particolare, sono previsti un intervento per il riutilizzo delle acque finanziato con 15 milioni di euro dal Pnrr e due progetti privati pensati per rinaturalizzare e rendere più vivibili i due bacini, nel segno del benessere e della sostenibilità. Una riqualificazione complessiva che, unita al collegamento ciclopedonale in corso di realizzazione, cambierà il volto di Santarcangelo sull'asse monte-mare.
In seguito all’introduzione del presidente, Stefano Francia, i tecnici del Consorzio di Bonifica – ingegneri Andrea Cicchetti e Alberto Vanni – hanno illustrato gli interventi di prossima realizzazione per la sicurezza idraulica della frazione e il contrasto alla scarsità d’acqua per le attività agricole. Per quanto riguarda i laghi Azzurro e Santarini, l’intervento già progettato e finanziato con fondi Pnrr prevede l’impermeabilizzazione dei due invasi con argilla e altri materiali naturali per la raccolta dell’acqua piovana e del fiume Marecchia, che nel periodo estivo – proprio quando la necessità d’irrigazione è maggiore – scende sotto la soglia minima.
Oltre che al fiume, i due laghi saranno collegati tra loro in modo da mantenere uniforme il livello dell’acqua, che nei momenti di maggiore capienza potrà raggiungere i 600mila litri per il lago Azzurro e i 900mila per il lago Santarini: acqua che sarà distribuita ai sistemi di irrigazione circostanti da un impianto di sollevamento completamente interrato. Il progetto – attualmente alla fase esecutiva, con la gara d'appalto in partenza – è stato parzialmente rivisto a causa dell’aumento dei prezzi, mantenendo inalterate le direttrici principali e rinviando soltanto la realizzazione degli impianti per la raccolta e il riutilizzo delle acque reflue depurate.
Rispetto invece alla sicurezza idraulica della frazione di Sant’Ermete, e in particolare della zona di Casale, i tecnici del Consorzio hanno ricordato il rialzo degli argini del rio Mavone effettuato dopo l’alluvione del 2015 per circa 300mila euro, che ha evitato l’esondazione del corso d’acqua durante gli eventi estremi dello scorso maggio. È già progettata e finanziata anche la nuova vasca di laminazione alla confluenza tra rio Mavone e rio Caldiero, che sarà appaltata nel 2024 per un importo complessivo di 2 milioni e 375mila euro, di cui 1 milione e 850mila finanziati dalla Regione Emilia-Romagna.
Sono invece due i nuovi interventi che il Consorzio ha proposto alla struttura commissariale all’indomani dell’alluvione di quest’anno: il potenziamento della centrale idrovora con l’installazione di un gruppo elettrogeno autonomo (120mila euro) e la regimazione complessiva delle acque nella zona di Casale (1 milione e 500mila euro), storicamente problematica a causa di una conformazione del territorio collinare che porta l’acqua in eccesso a raggiungere l'abitato.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:43