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Il comunicato stampa di Ausl Romagna
Si è svolta questa mattina una sobria cerimonia di inaugurazione del reparto di Medicina – Lungodegenza, completamente ristrutturato, dell’Ospedale “Franchini” di Santarcangelo. Un investimento complessivo di oltre mezzo milione di euro, in seguito al quale il reparto gode ora di maggior confort e sicurezza. Erano presenti il sindaco di Santarcangelo Alice Parma, il consigliere provinciale Matteo Petrucci, il Vescovo di Rimini, S.E. Francesco Lambiasi che ha impartito la benedizione ai nuovi locali, il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini, il direttore medico dei presidi ospedalieri riminesi Romeo Giannei, la dottoressa Catia Drudi della Direzione Sanitaria del “Franchini”, il primario del reparto inaugurato, dottor Giorgio Ioli, oltre a varie autorità civili e militari della provincia. Una cerimonia resa ancor più toccante dal fatto che si è tenuta quasi esattamente vent’anni dopo l’incendio che il 16 maggio 1998 devastò la vecchia ala dell’ospedale di Santarcangelo.
Come illustrato dalla dottoressa Drudi, l’intervento, terminato pochi giorni fa, va a concludere la riqualificazione generale e riorganizzazione logistica delle attività di ricovero delle unità operative di Medicina – Lungodegenza e di Post Acuti del Dipartimento di Cure Primarie e Medicina di Comunità, di cui la ristrutturazione del reparto dei Post Acuti, terminata nel 2016, è stata il primo step.
I lavori, che interessano un’area situata al primo piano del nosocomio, coordinati dall’unità operativa “Attività tecniche” dell’Ausl (direttore architetto Enrico Sabatini) in collaborazione con la Direzione medica ospedaliera, sono stati eseguiti per stralci e hanno riguardato tutti e 27 i locali (15 stanze di degenza più aree di servizio) che compongono il reparto, per una superficie complessiva di 900 metri quadrati e 36 posti letto.
I lavori contemplano la completa innovazione dell’impiantistica di sicurezza (sistemi antincendio, impianto elettrico, rilevazione fumi, chiamata infermieristica integrata con sistemi di allarme per i ventilatori dei pazienti) e il potenziamento dei testaletto oltre che interventi di adeguamento alle nuove prescrizioni antincendio, al fine di innalzare sempre di più il livello di sicurezza e confort per i pazienti ricoverati, specialmente in condizioni più critiche, e per i loro famigliari.
Tutte le opere prevedono il soddisfacimento della normativa di sicurezza impiantistica e dei requisiti specifici strutturali per l’accreditamento delle strutture di medicina interna come individuato da criteri regionali (antincendio e rilevazione fumi, impianto elettrico, revisione dei sistemi di erogazione dei gas medicali e nuovo impianto di attivazione infermieristica). L’importo dei lavori è di circa 450mila euro cui si aggiungono 56mila euro per l’acquisizione dei necessari arredi. A questo proposito va aggiunto che tutti i letti del reparto sono elettrici, frutto di un piano di ammodernamento dei letti recentemente portato a termine.
Rispetto alla progettualità per l’ospedale “Franchini”, il dottor Giannei ha sottolineato che “noi i cantieri siamo abituati ad aprirli ma anche a chiuderli. E di qui a breve ne apriremo altri. Partiranno i lavori in Chirurgia. Stiamo ragionando rispetto alla dotazione di posti letto di Osco (ospedale di comunità), in cui potranno trovare assistenza i pazienti con bisogni di salute di minore intensità, o in via di dimissione. C’è l’idea di spostare il punto prelievi vicino alla Casa della Salute e interverremo sulle altre situazioni dell’ospedale che hanno bisogno di una manutenzione”.
Sempre in tema di progettualità, il direttore generale Tonini ha sottolineato come “momenti di questo tipo sono la risposta più concreta alle polemiche, rispettabili ma talvolta sterili, che talvolta ci sono. Le risposte coi fatti, come questa, superano sempre le risposte con le parole. L’Azienda Usl della Romagna sta andando bene, il nostro bilancio è in pareggio ma, soprattutto, il 90 per cento dei ricoveri effettuati da residenti in Romagna, sono in strutture ospedaliere della Romagna. Vuol dire che il livello di fiducia e la risposta della sanità romagnola per i suoi cittadini sono altissimi. E noi non dobbiamo mai dimenticare il valore di curare le persone, di lavorare per un sistema sanitario nazionale pubblico ed universalistico”. Un ringraziamento particolare il direttore ha voluto riservarlo al dottor Ioli: “Oltre che grande professionista anche grande persona, e le due cose devono andare di pari passo. Tra breve andrà in pensione, non sarà facile sostituirlo, ma stiamo già lavorando alle relative procedure. Intanto voglio ringraziarlo di cuore per tutto quanto ha fatto”.
Il dottor Ioli ha a sua volta ringraziato gli operatori per il contributo che quotidianamente danno, e per la collaborazione prestata in particolare durante il delicato periodo dei lavori; periodo delicato anche per i degenti, che hanno dimostrato pazienza per i comprensibili disagi che i lavori hanno portato, benchè siano state messe in atto tutte le misure per minimizzarli, e che il primario ha a loro volta ringraziato. Infine plauso alla rete dei medici di famiglia “coi quali lavoriamo molto bene, specie nell’ambito della Casa della Salute”. Ioli ha inoltre illustrato i dati d’attività del reparto. Nel corso del 2017 nel reparto sono stati eseguiti oltre 1.250 ricoveri ordinari cui se ne aggiungono altri 247 di post acuti, prevalentemente per patologie legate agli apparati cardiocircolatori, respiratori, renali.
Quindi le autorità. Il consigliere Petrucci ha evidenziato la lungimiranza che ha portato a far sì che l’ospedale di Santarcangelo sia sempre più “un punto di riferimento per l’intera provincia, ma pure per tutta l’Ausl Romana e anche oltre. E investimenti come quello di cui oggi parliamo sono importanti per rendere questa realtà sempre più adeguata”.
Il sindaco Alice Parma ha concluso le relazioni: “Questo è un momento molto importante per la città di Santarcangelo e voglio in primo luogo ringraziare l’Ausl, in particolare gli operatori e professionisti dell’Ospedale e l’ufficio tecnico, per il proprio operato. Il nostro ospedale rappresenta un presidio di comunità, ma è anche una struttura di grande complessità: vi si trovano risposte di salute diverse per le varie esigenze e per tutta la cittadinanza, dai bambini, agli adulti agli anziani. Vi è un reparto, la chirurgia con vocazione senologica, di altissimo livello. La presenza della Casa della Salute rappresenta a sua volta una forte attenzione alla presa in carico della comunità a 360 gradi. E la nostra comunità deve restare compatta e vicina all’ospedale ‘Franchini’, raccontare come si lavora e come si viene curati qui, perchè è fondamentale trasmettere e far capire l’importanza che l’ospedale mantenga questa sua complessità e questa possibilità di dare risposte articolate a tutte le fasi e a tutti i momenti della vita delle persone. E’ importante che la nostra comunità resti coesa, come ha fatto in passato, arrivando così preparata e unita all’appuntamento con la nascita dell’Ausl Romagna, per il futuro del ‘Franchini’”.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:16