Descrizione
Per celebrare i 5 anni della Casa della Cultura, inaugurata il 23 aprile 2014, la biblioteca Baldini ha organizzato incontri, spettacoli e presentazioni al via domani (venerdì 26 aprile) alle ore 18 nella sala Baldini. Silvio Castiglioni – accompagnato dalle immagini dal vivo di Georgia Galanti – porterà in scena “La Lucina”, spettacolo teatrale tratto dal libro di Antonio Moresco (Mondadori, 2013), con un piccolo brindisi di compleanno a concludere la serata. Prima dello spettacolo, alle ore 17,30, è previsto inoltre un laboratorio per piccoli e grandi, a cura di Georgia Galanti, di preparazione a "La lucina" (partecipazione libera).
Sabato 27 aprile alle 17, invece, sarà inaugurata l’esposizione permanente delle ceramiche di Lucio Bernardi: allestite lungo le scale della biblioteca, le opere realizzate dall'artista santarcangiolese negli anni '50 per l’ingresso della sede locale dell’allora Credito Romagnolo rappresentano i principali monumenti e mestieri di Santarcangelo. La presentazione della mostra è a cura di Simonetta Nicolini e Orlando Piraccini.
A seguire – sempre sabato 27 aprile, alle ore 17,30 nella sala Baldini – è in programma un momento di riflessione sulla storia dell’edificio che ospita la Casa della Cultura, con la presentazione a lungo attesa del libro “Fra storia e memoria. L’Ospedale Civile di Santarcangelo (1871-1998): le sue vicende, la sua evoluzione” a cura di Pier Angelo Fontana, Giorgio Ioli e Francesco Soldati (Il ponte Vecchio, 2019). Nel corso dell’incontro interverranno anche alcuni autori dei contributi presenti nella pubblicazione: Dino Mengozzi, Stefano De Carolis, Giovanna Gazzoni e lo stesso Soldati.
Domenica 28 aprile conclude i festeggiamenti il laboratorio per bambini “Buon compleanno, biblioteca Baldini!”: alle 10,30 nella sala Il Mondo dei piccoli la “storiatrice” Elisa Mazzoni propone letture ad alta voce per bambini e famiglie curiose, accompagnate da una piccola merenda.
La lucina – Un uomo si è ritirato a vivere in solitudine, lontano da tutto, in una casa di pietra in mezzo al bosco. Ogni notte, però, un mistero turba il suo isolamento: sempre alla stessa ora, il buio del bosco è perforato da una lucina che si accende dall’altra parte della valle. Che cosa sarà? L’abitante di un altro paese deserto? Un lampione dimenticato che si accende per qualche contatto elettrico? Un ufo? Un giorno l'uomo si spinge fino al punto da cui proviene la luce. Ad attenderlo trova un bambino, che vive anche lui da solo nella sua casa in mezzo al bosco, e sembra uscito da un'altra epoca o, davvero, da un altro pianeta. Chi è quel bambino? E quale rapporto lo lega all’uomo? Una storia sorprendente, piena di mistero e consolazione. “La lucina” di Antonio Moresco ha l’andamento di una fiaba dal finale inatteso. Composto intorno a un piccolo enigma capace di suscitare domande profonde, che parlano al cuore di piccoli e grandi, il racconto si dipana in uno stile semplice, che pure alimenta una tensione crescente. Il nucleo essenziale e incandescente arriva ora sulla scena, dove l’universo creato dalla forza delle parole, nella voce di Silvio Castiglioni, s’intreccia con le figure e le metamorfosi inventate dalle mani di Georgia Galanti davanti ai nostri occhi. Lo spettacolo è preceduto da un incontro laboratoriale, dove chi vuole può unirsi a Georgia per disegnare e realizzare alcune forme del mondo vegetale che fanno da sfondo alla storia. Un progetto dell’Associazione Culturale Celesterosa, realizzato in collaborazione con Museo della Regina – Cattolica, e SEM libri – Milano, col sostegno della Regione Emilia-Romagna.
Lucio Bernardi – Artista appartato e poco incline ai rapporti esterni alla propria dimensione paesana, Lucio Bernardi vanta una notevole notorietà soprattutto come autore sensibile e delicato di scene di genere (dalle “famiglie” ai “gruppi”, dalle “ragazze al mare” ai personaggi circensi fino alle maschere). Nato nel 1919, Bernardi inizia a operare nel fervido ambiente artistico santarcangiolese della fine degli anni ’40, animato da Tonino Guerra, Federico Moroni, Giulio Turci e a quel tempo frequentato da Alberto Sughi, Marcello Muccini, Renzo Vespignani e altri giovani pittori “realisti” cesenati e romani. La passione per la ceramica, unita alla necessità di cimentarsi sempre in tecniche nuove, lo porta nel 1956 alla costruzione di un laboratorio per la ceramica sui ruderi di una casa distrutta dalla guerra, tutt’ora esistente in Contrada dei Nobili. Il laboratorio diviene così il fulcro della sua attività, il luogo dove impastare, modellare, dipingere per ore e attendere con curiosità che si compia il miracolo della cottura, perché come afferma lo stesso artista “la ceramica è misteriosa… prima che la cottura sia completa non sai mai con certezza cosa salterà fuori”.
“Fra storia e memoria. L’Ospedale Civile di Santarcangelo (1871-1998): le sue vicende, la sua evoluzione” – Alle prime ore dell’alba del 16 maggio 1998 è scoppiato, nel sottotetto dell’ospedale civile di Santarcangelo di Romagna, un violento incendio che ne ha così decretato la chiusura. L’ospedale era stato inaugurato nel 1871. L’edificio, dopo esser rimasto chiuso per alcuni anni, è stato individuato e poi parzialmente ristrutturato per essere la nuova sede della biblioteca comunale “Antonio Baldini”: La nuova Casa della Cultura di Santarcangelo è stata inaugurata il 23 aprile 2014. Ora, passati cinque anni da quando la biblioteca Baldini è nella sua nuova sede, si è ritenuto giusto e doveroso ricordare – o anche far sapere a chi, per giovane età o perché proveniente di recente da altra città o da altro paese, non può aver memorie o conoscenze al riguardo – gli avvenimenti più significativi, le vicende essenziali e le più rilevanti figure di medici che hanno contraddistinto e caratterizzato questi quasi centotrenta anni di storia dell’ormai ex ospedale civile di Santarcangelo, fissando per iscritto rievocazioni e testimonianze di chi, con passione e coinvolgimento, per tanti giorni e anni ha salito le sue “antiche scale”. Questo volume a più voci – il quarto volume della collana “Studi santarcangiolesi” –riporta, grazie a una ventina di contributi, la storia dell’ospedale principalmente nei suoi aspetti medico-sanitari, analizzandone anche le forme architettoniche e le opere d’arte presenti, le figure dei principali medici che vi hanno operato, le testimonianze di tante persone che vi hanno lavorato, indicando infine – sinteticamente – gli sviluppi che hanno poi portato alla realizzazione del nuovo ospedale “Achille Franchini” presso la sua sede attuale.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:21