Descrizione
Sarà inaugurata sabato 2 febbraio nella galleria Baldini “Con mano che vede, disegnare per allestire”, la mostra basata sull’omonimo libro di Claudio Ballestracci a cura di Maria Gregorio, prefazione di Massimo Pulini con i contributi di Marco Antonio Bazzocchi e Daniele Serafini (Panozzo, 2018). Proprio sabato 2 febbraio alle ore 17 si terrà la presentazione del libro e l’inaugurazione dell’esposizione alla presenza dell’autore, di Massimo Pulini, con letture di Dany Greggio. La mostra sarà visitabile fino al 28 febbraio durante gli orari di apertura della biblioteca.
“Per chi sia capace di fare bene qualcosa, fino a farne un’arte, non è sempre un’impresa facile raccontare ciò che fa. Non solo perché l’artista può essere timido, chiuso nel suo guscio o restìo ad aprirsi. Ma anche perché non è affatto scontato che, oltre a saper fare, sia anche capace di condividere la sua sapienza. Così, quando un artista apre generosamente le porte del suo laboratorio e mette in mostra il suo metodo di lavoro, questa confidenza, come ogni disvelamento, ha un che di eccitante, perché offre l’occasione rara di entrare in un luogo altrimenti segreto.” (Vittorio Ferorelli su: rivista.ibc.regione.emilia-romagna.it/xw-201803/xw-201803-a0002)
Con mano che vede, disegnare per allestire - di Claudio Ballestracci
Nel libro si snodano, per ciascun allestimento, veri e propri racconti. Ogni progetto prende a esistere davanti agli occhi del lettore grazie alla narrazione di un lavoro che assume, via via, forma definitiva attraverso i disegni. Questi sono accompagnati dalle riflessioni e dalle considerazioni che l’artista ha costantemente messo in parola durante il suo itinerario ideativo e progettuale. Chi legge è pienamente coinvolto nel processo che dà origine a un museo o una mostra. Un’esperienza raramente condivisa e, pertanto, particolarmente accattivante e quanto mai preziosa per conoscere, non soltanto come si costruisce un allestimento, ma soprattutto come esso cresce e si definisce attraverso un lungo processo creativo, qui vissuto dall’interno grazie alla penna che dà forma al disegno e, insieme, al flusso del pensiero tradotto in parola. Disegni e fotografie provengono dai progetti allestitivi di musei e mostre nonché da opere scultoree destinate a uno spazio urbano. Se la vocazione civile è intrinseca agli allestimenti museali e alle opere realizzate per la città, anche i lavori destinati alle mostre sono stati selezionati seguendo un criterio affine: l’aderenza a quella che si può definire, attingendo alla filosofia politica, “pubblica ragione”. Non da ultimo anche per questo, dalla narrazione affiora, incontenibile e pulsante di vita, la cultura di un intero territorio – a comporre un paesaggio di personaggi straordinari, di avventure e invenzioni folgoranti.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:22