Santarcangelo per la Siria, domenica 7 aprile talk e aperitivo in musica

Alle 16,30 incontro con Sheik Abdo, Asmae Dachan, Brahim Maarad e Gigi Riva al Musas

Data :

30 marzo 2019

Municipium

Descrizione

Si intitola simbolicamente “Santarcangelo per la Siria” il pomeriggio di approfondimento che si svolgerà domenica 7 aprile dalle ore 16,30 al Museo Storico Archeologico, per conoscere meglio la situazione attuale e la cultura del Paese mediorientale insieme a quattro prestigiosi ospiti: il portavoce della proposta di Pace in Siria promossa dai profughi siriani in Libano, Sheik Abdo, la scrittrice e giornalista italo-siriana Asmae Dachan (che nell'occasione presenterà il romanzo "Il silenzio del mare"), i giornalisti Brahim Maarad e Gigi Riva.

A otto anni di distanza dall’inizio della guerra civile, è ancora molto difficile intravedere prospettive per il futuro della Siria. Per mantenere alta l’attenzione sulla drammatica situazione del Paese, l’Amministrazione comunale ha voluto organizzare una giornata di approfondimento legata da un lato alla stretta attualità e, dall’altro, più in generale alla cultura siriana.

Durante il talk iniziale, infatti, nella sala conferenze del Musas i quattro ospiti si confronteranno sulle recenti vicende del conflitto cominciato il 15 marzo 2011 e non ancora concluso. Al termine dell’incontro, invece, sarà possibile volgere lo sguardo alla Siria prima della guerra grazie alla mostra fotografica “Così lontano, così vicino…” di Claudio Torroni, con foto scattate nell’area del sito archeologico di Ebla (nei pressi dell’attuale Tell Mardikh) tra il 1999 e il 2002. La visione della mostra – visitabile fino a domenica 5 maggio negli orari di apertura del museo – sarà accompagnata dalle musiche siriane scelte da Luca Pasteris e da un aperitivo a tema preparato da Laratatuia.


Sheik Abdo – Insegnante elementare originario di Al-Qusayr (area di Homs, nel sud della Siria), durante le proteste contro il regime di Bashar Al-Assad (marzo 2011) crea una clinica per il trattamento dei feriti nelle manifestazioni civili, impossibilitati a ricevere cure dal sistema sanitario istituzionale. Ricercato dalle forze governative siriane, nell’agosto 2011 lascia il Paese insieme alla moglie e si reca ad Akkar (nord del Libano), dove nel 2012 apre una piccola clinica informale gratuita per curare i siriani malati e feriti, chiusa dopo alcuni mesi dalle autorità libanesi. Nel 2013 fonda l’associazione di mutuo aiuto Al-Ihsan, laica e apartitica, composta da attivisti siriani e libanesi di diverse comunità, unite dall’obiettivo di aiutare i siriani sfollati. Parte così anche il progetto del Malaak Center, un centro scolastico che accoglie oggi 460 studenti tra i 3 e i 17 anni insieme a 14 insegnanti, che è anche un centro di riabilitazione psicologica per bambini. Dal 2015 Sheik Abdo è portavoce della “Proposta di pace per la Siria” promossa dai profughi siriani in Libano, un appello redatto con l’associazione Operazione Colomba (Comunità Papa Giovanni XXIII) all’interno delle tendopoli dell’Akkar. Le richieste sono la creazione di una zona umanitaria in Siria (un’area demilitarizzata neutrale rispetto al conflitto, sottoposta a protezione internazionale, nella quale i profughi possano tornare), la fine dei bombardamenti e della fornitura di armi, un governo di unità nazionale che rappresenti tutti i siriani, una rappresentanza della società civile siriana alle trattative di pace di Ginevra, un cambio di rotta nella lotta all’estremismo e una pronta assistenza alle vittime. Dal 2017 a oggi Sheik Abdo ha raccolto sostegno internazionale alla sua proposta, incontrando l’inviato speciale delle Nazioni Unite per la Siria Staffan De Mistura (maggio 2018) e il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (dicembre 2018). Ospite della parrocchia di San Michele Arcangelo da fine novembre 2018 grazie a un corridoio umanitario dell’Operazione Colomba, nei giorni scorsi ha ricevuto il Premio diritti umani dell’associazione Operation Daywork dal presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, per il suo impegno in favore dei bambini siriani rifugiati in Libano e la sua proposta di pace per la Siria.

Asmae Dachan – Giornalista professionista e scrittrice italo-siriana, è stata direttore responsabile del mensile marchigiano ML – Mondo Lavoro ed è creatrice e autrice del blog Diario di Siria. Esperta di Medio Oriente, Siria, Islam, terrorismo internazionale, immigrazione e dialogo interreligioso, dal 2016 lavora come freelance per diverse testate regionali e nazionali, tra cui Avvenire, The Post Internazionale e Panorama. Da aprile 2018 è collaboratrice permanente dell’Università per la Pace delle Marche. Nel 2017 diventa volontaria soccorritrice della Cri Comiato di Castelplanio. Nel 2016 riceve il premio GIULIA – Forum delle Giornaliste del Mediterraneo e il premio della giuria al Concorso Giornalisti del Mediterraneo con il reportage pubblicato su Panorama: “Io, nella tana degli uomini bomba”. Nel 2015 l'Ordine dei Giornalisti delle Marche le assegna il premio 'A passo di notizia' per i suoi reportage in Siria. Al premio è annessa la mostra fotografica “Siria, tra macerie e speranza”. Nel 2014 riceve il Master honoris causa in giornalismo assegnato dalla European Muslim League e dal IUOP International University of Peace. Vincitrice del Premio Universum Donna 2013 – sezione giornalismo, ha ricevuto la nomina a vita di Ambasciatrice di Pace della University of Peace Switzerland.   

Brahim Maarad – Giornalista professionista originario di Bellaria Igea Marina, è redattore esteri per l’agenzia Agi. Per il settimanale L’Espresso si è occupato di mondo arabo e migrazioni, seguendo il caso Regeni ed entrando nella squadra di RegeniLeaks. Trentenne di origini marocchine, bilingue arabo-italiano, in passato ha lavorato al Corriere Romagna ed è stato caposervizio al Nuovo Quotidiano di Rimini. È autore del volume “Nel nome di chi” (Rizzoli 2017) insieme a Valeria Collina, madre di uno degli attentatori del London Bridge.

Luigi ‘Gigi’ Riva – Giornalista, è nato a Nembo (Bergamo) il 21 giugno 1959 e vive da 25 anni a Santarcangelo, dove nel 2015 è stato insignito con l’Arcangelo d’Oro dall’amministrazione comunale. Inviato dal 1985 al 1997 del quotidiano Il Giorno, si è occupato in particolare di est Europa e ha seguito tutte le guerre della ex Jugoslavia. È stato responsabile esteri e vice capo redattore del supplemento “D” di Repubblica e direttore, fino al 2003, del quotidiano Il Giornale di Vicenza. Successivamente ha seguito, da inviato in Medio Oriente, le vicende del conflitto israeliano-palestinese. In seguito ha ricoperto i ruoli di caporedattore esteri e caporedattore centrale per il settimanale L’Espresso.

Il silenzio del mare – Due fratelli, Fadi e Ryma, si uniscono al movimento pacifista che nasce segretamente nei campus universitari e che coinvolge giovani e lavoratori. Iniziano un impegno attivo per la difesa dei diritti umani, sognando che la Siria riacquisti la libertà e si affranchi dall’oppressione della dittatura. Siamo nel 2011 e il loro sogno svanisce in breve. Scoperti e minacciati dal regime, sono costretti a fuggire dalla repressione che presto si trasforma in una feroce guerra, a cui si aggiunge l’orrore del terrorismo. Si imbarcano in Libia, alla volta dell’Italia, ma durante la traversata accade una tragedia e Fadi arriva a terra da solo. Il destino di Ryma resta avvolto dal silenzio del mare. In Italia il giovane siriano viene accolto da un pescatore e da una giovane dottoressa. I loro destini si intrecciano in modo inaspettato. Ognuno cerca nell’altro le risposte ai suoi perché, e mentre in Siria si continua a morire, un evento inatteso sconvolge la nuova vita di Fadi e dei suoi amici. L’amor di patria e la nostalgia, il bisogno di sentirsi riconosciuti come esseri umani, la ricerca del senso della vita e della morte, intessono la trama di questo romanzo, che si ispira a storie vere attingendo alla drammatica realtà della guerra in Siria.

Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:22

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