Descrizione
Mentre la pandemia non ci lascia tregua, siamo costretti a vivere questo importante momento simbolico senza poterlo condividere con la cittadinanza.
Ringrazio quindi ancora una volta le associazioni combattentistiche e l’ANPI per il loro intervento, oltre agli agenti della Polizia locale e a tutti i componenti del Comitato cittadino antifascista che hanno lavorato insieme a noi per il calendario di iniziative digitali di quest’anno.
Mentre la pandemia non ci lascia tregua, dicevo, assistiamo allibiti a fatti di cronaca che ci ricordano con grande forza l’attualità di giornate come questa.
È dei giorni scorsi l’arresto di un 22enne della Provincia di Savona accusato di aver fondato e promosso un’associazione terroristica con fini razzistici, avendo tra i suoi obiettivi in particolare gli ebrei e le donne.
Mentre le indagini delle forze dell’ordine proseguono in diverse province d’Italia, ci associamo alle dure parole di condanna del presidente dell’ANPI, Gianfranco Pagliarulo, che ha chiesto “strumenti legislativi all'altezza delle nuove dinamiche di propaganda e azione”.
Eventi come questo ci ricordano che la Giornata della Memoria non ha solo un valore simbolico, astratto, ma una valenza concreta nelle vite di tutti noi, che dobbiamo continuare a vigilare e non dare per scontata la nostra libertà.
Questa consapevolezza, del resto, era già contenuta nei versi della poesia “La farfalla” di Tonino Guerra, riportata anche sulla targa qui accanto, alla quale siamo venuti a rendere omaggio.
Contento, proprio contento
sono stato molte volte nella vita
ma più di tutte quando
mi hanno liberato in Germania
che mi sono messo a guardare una farfalla
senza la voglia di mangiarla.
L’orrore della deportazione e della prigionia nei campi di concentramento colpì 118 santarcangiolesi tra militari, civili e partigiani.
Qualcuno, come Rino Molari, non è più tornato. Chi invece poté fare ritorno, come Tonino Guerra, non ha perso occasione per ricordarci l’intreccio eterno tra presente e passato, tra attualità e memoria.
Tra i testimoni viventi degli orrori della Shoah, è impossibile non citare la senatrice a vita Liliana Segre, da sempre impegnata in un’instancabile opera di sensibilizzazione, soprattutto dei più giovani.
È proprio con le parole di Liliana Segre che vorrei concludere questo mio breve intervento, anche in segno di vicinanza e solidarietà nei suoi confronti dopo le gravi affermazioni che le sono state rivolte nei giorni scorsi in Senato.
“Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare”.
Grazie.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:31