Descrizione
Con l’ordinanza del 14 gennaio scorso in cui la Corte suprema di Cassazione ha respinto il ricorso dell’azienda Adriascavi, la vicenda giudiziaria relativa alla cava “ex Instag” si conclude con l’accoglimento definitivo delle ragioni dell’Amministrazione comunale di Santarcangelo (difesa dagli avvocati Gaetano Rossi e Andrea Mussoni).
A seguito di un sopralluogo effettuato dal Corpo Forestale dello Stato veniva infatti accertato l’esercizio abusivo di attività estrattiva presso una cava lungo il fiume Marecchia e la successiva commercializzazione del materiale estratto da parte di Adriascavi. L’Amministrazione comunale ha quindi emesso un’ordinanza comminando una sanzione amministrativa di 42.549 euro per l’infrazione contestata, a cui Adriascavi faceva ricorso presso il Tribunale di Rimini che, in prima battuta vedeva il Comune soccombente. Successivamente le ragioni dell’Amministrazione venivano riconosciute dalla Corte d’Appello di Bologna che confermava la legittimità dell’ingiunzione originaria emessa dal Comune. A questa decisione, Adriascavi ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione che ha concluso la vicenda giudiziaria confermando le valutazioni della Corte di Bologna sulla fondatezza e la correttezza delle ragioni dell’Amministrazione comunale.
Oltre al pagamento della sanzione amministrativa, la Corte di Cassazione ha disposto, in carico alla ditta, il pagamento di tutte le spese di lite per un totale di quasi 9mila euro.
“La sentenza della Corte suprema di Cassazione conclude definitivamente, dopo oltre vent’anni, un contenzioso di primo rilievo, riconoscendo in modo pieno le ragioni dell’Amministrazione comunale” dichiarano la sindaca Alice Parma e l’assessore alla Pianificazione urbanistica, Filippo Sacchetti. “In un periodo di acceso dibattito sui temi ambientali all’interno della Valmarecchia, questa sentenza conferma non soltanto la correttezza dell’iter amministrativo seguito all’epoca, ma anche e soprattutto la lungimiranza delle scelte operate successivamente in materia di attività estrattive. L’approvazione del Poc nel 2017 con i progetti di valorizzazione dei laghi Azzurro e Santarini, oltre all’apposito Piano del 2019 per il sostanziale azzeramento delle attività estrattive, ha dato il via a un percorso di transizione ecologica pienamente legittimato dalla sentenza della Cassazione, che segue di circa un anno – concludono sindaca e assessore – quella del Consiglio di Stato sull’ex cava di Ciola Corniale, il cui esito ha permesso di salvaguardare l’ambiente, in un contesto che sarebbe stato seriamente compromesso dall’attività di una discarica”.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:42