La storia dello Stato islamico raccontata dai suoi disertori

Domenica 20 maggio all’Itse “Molari” il giornalista Gabriele Del Grande presenta “Dawla”. Iniziativa dello Sprar dell’Unione di Comuni Valmarecchia nell’ambito di Rimini for Syria

Data :

14 maggio 2018

Municipium

Descrizione

Domenica 20 maggio all’Itse “Molari” di Santarcangelo, il giornalista e documentarista Gabriele Del Grande presenta “Dawla. La storia dello Stato islamico raccontata dai suoi disertori”. L’iniziativa è organizzata dal progetto Sprar (Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) dell’Unione di Comuni Valmarecchia nell’ambito delle iniziative promosse dal collettivo Rimini for Syria.

Il giornalista, autore nel 2014 del famoso film “Io sto con la sposa”, incontrerà il pubblico per rispondere a ogni domanda sul libro e sull’attuale realtà mediorientale, in particolare siriana, al centro delle sue inchieste. L’incontro vuole anche essere un’occasione per contribuire alla conoscenza, da parte della comunità locale, del fenomeno migratorio nella sua vastità e complessità. L’evento, a ingresso libero, si terrà presso l’aula magna dell’istituto “Molari” (via Orsini 19) a partire dalle ore 21.

Dawla – Dawla in arabo significa Stato ed è uno dei modi in cui gli affiliati dello Stato islamico chiamano la propria organizzazione. Gabriele Del Grande è andato a incontrarli in un avventuroso viaggio partito nel Kurdistan iracheno e terminato con il suo arresto in Turchia. Questo libro è il racconto delle loro storie intrecciate alla storia più grande dell’ascesa e della caduta dello Stato islamico. Un racconto che parte nel 2005 nei sotterranei del carcere di massima sicurezza di Saydnaya, in Siria, e che passa per la rivoluzione fallita del 2011, la guerra per procura contro al-Asad, il ritorno del Califfato e gli attentati che hanno sconvolto l’Europa. Senza mai cedere ai toni della saggistica, Del Grande mette in scena una galleria di personaggi le cui vicende si snodano in un intreccio di storytelling e geopolitica. Un manifestante siriano spinto da un’autentica sete di giustizia a prendere le armi e che, davanti alla corruzione dell’Esercito Libero, sceglie di arruolarsi nel Dawla, dove farà carriera come agente dei servizi segreti interni ed emiro della polizia morale, hisba. Un hacker giordano in fissa con l’esoterismo giunto in Siria seguendo le profezie sulla fine del mondo e finito nel braccio dei condannati a morte in una prigione segreta del Dawla. E un avventuriero iracheno ingaggiato da un ex colonnello dell’Anbar che grazie alla propria intraprendenza si addentrerà nel livello più oscuro dei servizi segreti del Dawla, quello responsabile della pianificazione degli attentati in Europa. Asciutto e spietato come una tragedia classica, avvincente come un action movie, questo libro straordinario ci racconta storie forti, piene di colpi di scena, avventure, sentimenti, rabbia, amore, vita, morte, punti di vista opposti sulla guerra e sul mondo. Dawla nasce da un progetto di crowdfunding che ha avuto un appoggio appassionato e generoso da parte dei sostenitori di Del Grande, qui impegnato ad affrontare con la massima competenza e un piglio narrativo eccezionale lo scomodo punto di vista dei carnefici. “Non per giustificare, non per umanizzare. Ma unicamente per raccontare e, attraverso una storia, cercare una risposta, ammesso che ve ne sia una, a quell’antica domanda sulla banalità del male che da sempre riecheggia nelle nostre teste dopo ogni guerra”.

Gabriele Del Grande – Toscano, viaggiatore, scrittore e giornalista indipendente (mai iscritto all'albo). Gabriele Del Grande è nato a Lucca nel 1982 e si è laureato a Bologna in Studi Orientali. Nel 2006 ha fondato l’osservatorio sulle vittime della frontiera Fortress Europe. Ha collaborato con Time, Al Monitor, Vocativ, Taz, Rai, Rsi, Radio 3, Jungle World, Roads & Kingdoms, L’Unità, Redattore Sociale, Narcomafie, Peace Reporter, E-ilmensile, e altri. Per Infinito edizioni ha pubblicato i libri “Mamadou va a morire” (2007, vincitore del premio Santa Marinella, tradotto in spagnolo e tedesco); “Il mare di mezzo” (2010, vincitore dei premi Colomba d'oro, Pro Asyl Hand, Uisp Mandela e Ivan Bonfanti, tradotto in tedesco e in spagnolo) e “Roma senza fissa dimora” (2009). Ha inoltre collaborato alla redazione del libro+DVD “Come un uomo sulla terra” (2009) e al quarto taccuino del premio Ilaria Alpi “Africa e Media” (EGA). Nel 2014, insieme ad Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry, ha realizzato il documentario, di grande successo, “Io sto con la sposa” che racconta la vera storia di cinque profughi palestinesi e siriani, sbarcati a Lampedusa, che per arrivare in Svezia mettono in scena un finto matrimonio coinvolgendo un'amica palestinese e una decina di finti invitati, con cui raggiungeranno Stoccolma attraversando mezza Europa. Il 10 aprile 2017, durante i lavori per uno dei tanti reportage, viene arrestato in Turchia e tenuto prigioniero, senza alcuna motivazione ufficiale, per 14 giorni.

Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:03

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