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Si è svolta questa mattina (venerdì 4 luglio) la commemorazione della città di Santarcangelo in ricordo di Lorena Vezzosi a un anno di distanza dal femminicidio.
Alla panchina rossa nei pressi del Supercinema, intitolata proprio a Lorena Vezzosi lo scorso 25 Novembre, il sindaco Filippo Sacchetti ha deposto un fiore insieme alle autorità e ai cittadini presenti: dalla vice sindaca Michela Mussoni all’assessora alle Pari opportunità, Angela Garattoni, dagli assessori Filippo Borghesi e Luca Paganelli fino al presidente del Consiglio comunale, Tiziano Corbelli, dalla consigliera regionale Alice Parma a una delegazione dell’associazione Rompi il Silenzio.
Aperta dalle parole del sindaco, la commemorazione – alla quale hanno partecipato anche i familiari di Lorena Vezzosi – si è conclusa con un minuto di raccoglimento. “Oggi ricordiamo un episodio tragico che ha colpito profondamente la comunità di Santarcangelo, che lo scorso anno ha dovuto elaborare una risposta collettiva per non lasciare soli i familiari di Lorena Vezzosi” ha detto il sindaco Sacchetti. “Dopo la piazza di luglio 2024 e le iniziative del 25 Novembre scorso, il nostro impegno continua: saremo qui ogni anno, sperando di essere sempre di più, per ricordare Lorena Vezzosi e non lasciare sole le vittime della violenza di genere”.
L’Amministrazione comunale invita la cittadinanza a deporre presso la panchina rossa un fiore o una dedica in memoria di Lorena Vezzosi nel corso di tutta la giornata: nel pomeriggio è prevista anche la presenza dell’assessora regionale alle Pari opportunità, Gessica Allegni.
A seguire, presso il Caffè Clementino si è svolto un appuntamento speciale dell’iniziativa “Un caffè con il sindaco” dedicato proprio alla violenza di genere: insieme al sindaco Sacchetti e all’assessora Garattoni, Elvira Ariano di Rompi il Silenzio ha fornito ai presenti un quadro informativo aggiornato sull’attività del Centro antiviolenza “Marielle” di Santarcangelo, gestito dall’associazione stessa.
Dopo l’ampliamento orario di marzo che aveva portato l’apertura da 15 a 23 ore settimanali, da giugno il Centro ha ulteriormente incrementato l’orario fino a 27 ore a settimana a seguito di un maggior afflusso di donne in percorsi di uscita dalla violenza.
In particolare, nei primi sei mesi del 2025 gli accessi al Centro sono raddoppiati, con 40 nuove donne prese in carico, “segno di una comunità sempre più attenta e pronta rispetto alla violenza” ha spiegato Ariano. In crescita le giovani che si rivolgono al Centro – anche di 20/25 anni – vittime di violenze gravi, anche fisiche, di cui si registra un aumento generale.
Le donne che si rivolgono al Centro “Marielle” sono prevalentemente italiane, con un livello culturale medio-alto, mentre per il momento resta limitato l’accesso delle donne di origine straniera: per questo motivo, tra le opportunità offerte dal Centro è stato attivato un servizio di mediazione culturale, con operatrici formate per avere una specifica competenza sulla violenza di genere, agevolare la traduzione linguistica e non solo.
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Ultimo aggiornamento: 4 luglio 2025, 13:57