Descrizione
La Giunta comunale ha approvato le linee di indirizzo in merito alle tariffe dei servizi educativi e scolastici per l’anno 2025/2026, con una consistente modifica agli scaglionamenti Isee per le iscrizioni ai nidi d’infanzia e la refezione scolastica.
La novità più importante introdotta riguarda infatti l’aumento del numero di fasce di reddito Isee con cui sono determinati gli importi delle tariffe: per quanto riguarda le rette dei nidi d’infanzia comunali sono previsti tredici scaglioni isee – rispetto ai sei attuali – per una maggiore corrispondenza delle tariffe all’effettiva capacità economica dei nuclei familiari. Il nuovo impianto tariffario è stato strutturato tenendo conto degli importi riconosciuti dal Bonus Nido erogato dall’Inps e punta ad alleggerire le rette per i redditi medio-bassi e a riproporzionare quelle relative ai redditi più alti.
Con la nuova tariffazione, la retta di iscrizione più bassa ammonterà a 50 euro per i nuclei con Isee inferiore ai 7mila euro – uguale all’attuale quota sociale – mentre le fasce di reddito successive vengono ulteriormente suddivise.
Allo stesso tempo, la fascia più alta con le tariffe attuali prevede un isee superiore ai 29.400 euro (con una retta di 450 euro), mentre con il nuovo sistema chi ha tale reddito pagherà una retta sensibilmente più bassa (380 euro). In questo caso li linee d’indirizzo prevedono l’introduzione di altre tre fasce di reddito superiore, tra cui la più elevata è per i nuclei con un isee superiore ai 40mila euro.
Anche per quanto riguarda la refezione, dall’anno 2025/2026 saranno introdotte importanti modifiche per una maggiore proporzionalità del costo del servizio. Le nuove linee di indirizzo prevedono un sistema di pagamento basato su sette fasce di reddito – contro le due attuali – con una quota minima di 1,30 euro per nuclei con Isee inferiore a 5mila euro e una quota massima di 6,90 per i redditi sopra i 40mila euro.
“L’obiettivo che ci siamo dati nell’elaborazione delle linee guida per il nuovo sistema di tariffazione scolastica – afferma l’assessore alle Istituzioni scolastiche, Luca Paganelli – è quello di rideterminare le quote in maniera più proporzionale, a vantaggio delle fasce medio-basse. Questo in un’ottica di maggiore equità, a sostegno ai nuclei familiari economicamente più svantaggiati che potranno contare su tariffe decisamente più leggere”.
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Ultimo aggiornamento: 19 dicembre 2024, 12:38