Controllo dei colombi urbani di città
Le indicazioni per il contenimento dei piccioni
Ultima modifica 13 maggio 2024
Nelle nostre città si ritrovano, perfettamente riprodotti, gli stessi ambienti nei quali le specie selvatiche di colombi vivono tuttora e nidificano. Cioè ambienti simili a margini rocciosi elevati, rupi verticali con pertugi e sporgenze difficilmente accessibili a i predatori. Quindi i nostri palazzi in ambito urbano sono proprio questo: ricchi di punti di appoggio irraggiungibili e riparati.
Perché il colombo dà fastidio in città se presente in gran numero come purtroppo sta accadendo in tanti centri urbani:
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per gli escrementi (guano) che producono sporcizia, imbrattano manufatti e pavimentazioni. Inoltre l’azione chimica di questi provoca danni irreversibili al patrimonio artistico e a tutti i manufatti in generale.
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per il potenziale rischio sanitario per l’uomo e altri animali in quanto vettori di microorganismi patogeni e parassiti.
Il piccione in città non sarebbe fastidioso se sostasse di giorno per pochi istanti, come effettivamente fa su aree a cielo aperto non riparate come:
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cornicioni aperti;
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davanzali aperti;
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profili di gronda alti;
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fili telefonici ed elettrici esposti;
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terrazzi aperti;
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pavimentazioni di piazze;
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prati in aree verdi.
Mentre diventa fastidioso quando riposa di notte o nidifica, momenti effettivi in cui sporca i piani sottostanti di guano, il tutto in siti come:
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curve di grondaie poste sotto cornicioni;
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capitelli riparati da tetti o sporgenze;
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archi e tendi archi di sotto volte o gallerie;
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cornicioni riparati e ben protetti dal vento;
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all’interno di vecchi edifici con finestre rotte o aperte;
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in fabbricati diroccati;
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in solai abbandonati.
Cosa fare
Quindi cosa bisogna fare per ridurre la presenza dei piccioni in maniera incruenta al fine di tutelare la salute pubblica ed il decoro urbano?
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Nei siti in cui il piccione riposa di notte e si riproduce bisogna eliminare, durante i periodi freddi di non riproduzione, i nidi presenti, pulire tali siti dal guano mettendo in opera la posa di dissuasori specifici che impediscano l’appoggio stabile su tali superfici quali aste flessibili, reti di chiusura,
fili anti appoggio o sistemi elettrostatici.
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Non dare da mangiare ai colombi, perché tale comportamento ne rende più facile la presenza alla città ed inoltre dà agli stessi animali problemi di salute poiché spesso vengono dati alimenti non idonei alla loro dieta quali pane, pasta, avanzi di cucina.
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Avviare una campagna di contenimento distribuendo da parte di operatori preposti un mangime per colombi contenente antifecondativo a base di nicarbazina. Tale prodotto oltre a non avere alcun effetto nocivo sui colombi, ma anche di tipo terapeutico su alcune sue malattie intestinali, non presenta rischi per animali domestici, selvatici, per l’ambiente e per l’uomo.
A tal fine il comune di Santarcangelo, sta seguendo le linee guida per il contenimento dei colombi urbani attraverso:
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l’emissione della specifica ordinanza n° 60/2013 che in sintesi prevede la pulizia e la posa obbligatoria di dissuasori nei siti a rischio da parte dei privati e vieta la distribuzione di cibo ai colombi, inoltre affida il compito al cittadino segnalare al comune eventuali comportamenti non consoni, ed alla polizia municipale di verificare in campo eventuali problematiche;
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la distribuzione del prodotto antifecondativo in punti noti e segnalati con cartelli informativi nel Comune di Santarcangelo per cinque giorni alla settimana, da marzo ad ottobre;
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realizzazione di sistemi dissuasori (facciata scuola elementare Pascucci, arco p.zza Ganganelli, facciata principale del palazzo comunale).