PUG: Patrimonio e cultura
E’ futuro presente
Ultima modifica 16 settembre 2024
Ripensare i contenitori culturali come spazi polifunzionali aperti e fruibili dalle cittadine e dai cittadini, non come monadi, isolate, ma come nodi di una rete di luoghi in cui divulgare saperi, sperimentare linguaggi, attivare, ingaggiare e attrarre nuovi soggetti. Pensiamo infatti che gli spazi culturali debbano diventare parte integrante della rete dei servizi pubblici territoriali, che possano diventare luoghi del possibile: per i giovani, per imparare e creare; per le imprese culturali e creative, con le quali dialogare e sviluppare idee e progetti.
In questa logica collaborativa e grazie alla ricchezza di ‘patrimonio e cultura’ che è parte della nostra identità - così legata alla creatività, alle arti sceniche e performative, visive e agli eventi - immaginiamo che attori pubblici e privati possano concorrere insieme a valorizzare spazi e saperi e creare nuove reti, anche sfruttando le opportunità di inediti strumenti come gli usi temporanei, i patti di collaborazione e i processi partecipativi, che ampliano e aprono a nuovi possibili utilizzi e a forme transitorie e sperimentali di gestione degli spazi culturali.
Attraverso il nuovo Piano intendiamo perciò attivare percorsi innovativi con cui concedere i luoghi a giovani artisti, imprese e operatori della cultura, ma anche attivare progetti di livello regionale sia su importanti contenitori dismessi, come la ex Buzzi, le ex carceri mandamentali, sia su patrimoni pubblici da valorizzare, come il nostro amato MET, il Museo degli usi e dei costumi della gente di Romagna.