L’Unione dei Comuni Valmarecchia si riorganizza

In Consiglio il via libera alla creazione di due sub-ambiti della bassa e dell’alta valle con autonomia gestionale e finanziaria

Data :

30 settembre 2020

Municipium

Descrizione

UNIONE DI COMUNI VALMARECCHIA – L’Unione dei Comuni Valmarecchia intraprende una strada nuova e dà il via libera alla creazione di due sub-ambiti con autonomia gestionale: uno della bassa e uno dell’alta valle. È l’inizio di un percorso, quello dell’approvazione del relativo atto di indirizzo deliberato martedì 29 settembre in Consiglio dopo aver ottenuto il parere favorevole delle Giunte comunali, che conclude una serie di approfondimenti a 360 gradi durati mesi. Analisi e studi di sostenibilità finanziaria che hanno riguardato varie possibilità, a partire da quella di un’eventuale doppia Unione che ricalcasse geograficamente le precedenti Comunità Montane e che trova però un ostacolo nella normativa vigente.

Quattro servizi obbligatori, sugli altri piena libertà

Il tavolo tecnico – che fra i soggetti coinvolti vede anche la Regione – ha quindi sottoposto agli organi dell’Unione e ai singoli Comuni diverse soluzioni, focalizzandosi su quella che individua nei sub-ambiti la strada scelta, in attesa delle modifiche legislative annunciate dalla stessa Regione Emilia-Romagna fra gli obiettivi di mandato. Il primo metterà insieme Santarcangelo, Verucchio e Poggio Torriana (con la possibilità per Bellaria Igea Marina di entrare a farvi parte), il secondo comprenderà Novafeltria, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, San Leo, Maiolo, Talamello e Casteldelci.

Con questa riorganizzazione, che si dovrà ora articolare nei contenuti, oltre all’Informatica – che resta un servizio comune per statuto – saranno almeno tre i servizi obbligatori gestiti in forma associata fra tutte dieci le realtà (saranno gli stessi Comuni a individuarli collegialmente), mentre ciascun sub-ambito potrà decidere al proprio interno quali e quanti servizi continuare a gestire “in proprio”, individuandone organizzazione e coperture finanziarie in piena autonomia, anche se il bilancio continuerà a essere unico. Questo per poter dare risposte più rapide ed efficienti a territori che hanno per natura esigenze differenti.

Conferenza dei sindaci e gruppi di lavoro

Per far sì che la “nuova” Unione possa entrare in funzione dal 1° gennaio 2021, l’atto di indirizzo approvato martedì prevede la creazione di gruppi di lavoro tecnico-politici incaricati di individuare tecnicamente il percorso di riorganizzazione: si potranno ad esempio aggiungere nuovi servizi, scegliere di non associarne più alcuni, ritarare o meno i criteri di ripartizione delle quote e il fondo di solidarietà. Saranno inoltre costituite due Conferenze dei sindaci dei sub-ambiti, organi con funzione propositiva-consultiva che oltre ad agevolare questo percorso, forniranno poi gli input interni per la gestione dei servizi.

Una volta ultimato il lavoro preparatorio, la riorganizzazione tornerà poi sul tavolo dell’Unione per il pronunciamento e il via libera deliberativo dei suoi organi.

Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:25

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