Descrizione
Considerato l’ottimo riscontro di pubblico, il Museo Storico Archeologico di Santarcangelo ha scelto di prorogare fino al 27 settembre la mostra “Fuòri”, allestita subito dopo la riapertura del museo. L’esposizione dell’artista Elvis Spadoni, santarcangiolese d’adozione, è curata da Massimo Pulini e fa parte dei percorsi di dialogo tra arte antica e arte contemporanea proposti dal museo negli ultimi anni. Le nuove opere infatti si confrontano e si relazionano con la collezione permanente del Musas, che ospita dipinti dal Tardo Medioevo all’Ottocento e reperti archeologici compresi tra il Paleolitico e l’Età Romana.
Altra interessante possibilità di osservare le opere dell’artista sarà l’allestimento previsto nell’area antistante l’arena dello Sferisterio nel corso del Cantiere poetico per Santarcangelo (4-12 settembre). La serie intitolata “P.P.P.P. : Pier Paolo Pasolini pittore” nasce da una idea che si potrebbe definire elementare: trasportare in pittura alcune scene di film di Pasolini.
Per il Cantiere poetico Spadoni ha scelto le opere riferite al film “Il vangelo Secondo Matteo” e una a “La Ricotta”: la trasposizione in forma pittorica di alcuni frame ha l’intento e l’ambizione di rompere il flusso della prosa cinematografica, estrarne i frammenti e fissarli in una ostensione congelata, come la pittura sa fare, per mostrare la poeticità intrinseca che Pasolini e i suoi collaboratori – tra cui il direttore della fotografia Tonino Delli Colli – hanno saputo infondere in questo capolavoro del cinema.
“È un andare verso le poesie contenute in quest'opera, offerte agli occhi” spiega l’autore. “Questo nasce da un approccio maestro/discepolo che io, da pittore del XXI secolo, ho nei confronti del cinema e di alcuni registi nella fattispecie. Pasolini è uno di questi. Ritengo infatti che la qualità estetica delle immagini che compongono i suoi film, pur in un medium così lontano dalla pittura come è quello dell'immagine filmica, sia tale da dover essere studiata, copiata, assorbita e persino riproposta. Lo sguardo e il gesto pittorico, nella mia idea, hanno una natura selettiva, nel senso che scelgono e quindi ripropongono oggetti e cose del mondo, vagliati da una composizione e da una rappresentazione significante. Ho scelto per questo lavoro il film ‘Il vangelo Secondo Matteo’, che mi pare particolarmente riuscito come forza dell'immagine e che considero più di altri come un lavoro-ponte fra la pittura e il cinema, fra prosa e poesia.”
Al Musas la mostra “Fuòri” sarà visitabile fino al 27 settembre dal giovedì alla domenica (dalle ore 16 alle 20), con accesso su prenotazione. La visita – limitata a quattro persone per volta o a singolo nucleo familiare – si può prenotare telefonando al numero 0541/624.703 dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 13, oppure direttamente al museo nei giorni di apertura telefonando allo 0541/625.212.
La mostra allo Sferisterio sarà invece visitabile in occasione degli eventi in programma al Cantiere poetico per Santarcangelo (www.cantierepoetico.org).
Oltre all’esposizione allestita presso il Musas, e alle opere allo Sferisterio è possibile visitare anche lo studio di Elvis Spadoni, situato nel centro di Santarcangelo a pochi passi dal museo. Per organizzare la visita è necessario contattare l’artista al numero 339.6266758 (anche WhatsApp) o scrivere una mail a elvis.spadoni@gmail.com.
Elvis Spadoni (Urbino, 1979) – Marchigiano d’origine, vive la sua formazione giovanile presso i seminari di Rimini e di Bologna. Si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Urbino nel 2007. Sono dieci anni che vive e lavora a Santarcangelo di Romagna.
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:26