Rapporto sul turismo

Santarcangelo come case study per la promozione turistica

Ultima modifica 16 agosto 2024

Santarcangelo, 5 dicembre 2018

 

Dalla ricerca del Cast presentata al focus sul turismo emerge il suo ruolo chiave per la costruzione del “prodotto Valmarecchia”

L’esperienza di Santarcangelo come case study per lo sviluppo di soluzioni di promozione turistica e la vocazione a diventare porta della Valmarecchia: questi gli elementi principali emersi durante il Focus sul turismo che si è tenuto ieri (martedì 4 dicembre) in biblioteca Baldini, alla presenza di circa 150 persone.

Il sindaco Alice Parma, ha aperto la giornata di studio sottolineando l’importanza di organizzare momenti di riflessione e analisi su un settore così strategico anche per le piccole città dell’entroterra romagnolo.

A seguire, l’assessore al Turismo e allo sviluppo economico Paola Donini ha presentato il lavoro di promozione turistica dell’Amministrazione comunale, illustrato nei suoi strumenti principali: dai momenti di concertazione con attività ricettive e operatori del settore al sito internet turistico, dalla valorizzazione dei luoghi più attrattivi della città alla nuova app “Visit Santarcangelo” fino ad arrivare al cortometraggio promozionale “Sarà l’aria?”. L’intervento dell’assessore Donini si è concluso proprio con la proiezione del video di Stefano Bisulli con Monia Cappiello che presenta, anche in maniera ironica e scherzosa, gli elementi più attrattivi e caratteristici di una città così piccola ma così vivace.

Nel corso della mattinata ha poi preso la parola Chiara Astolfi, direttore di Destinazione turistica Romagna, che ha fornito una breve panoramica sul settore turistico in Romagna e illustrato obiettivi e strategie future per la promozione del territorio e il potenziamento del sistema dell’accoglienza attraverso il coordinamento e la collaborazione costante tra gli attori del settore turistico, percorsi tematici legati alle specificità della Romagna (archeologia, enogastronomia, benessere, ecc.) e progetti altamente innovativi.

A seguire, Simone Faedi, consulente della comunicazione del brand Santarcangelo, ha illustrato la nuova app turistica “Visit Santarcangelo”, l’innovativa audio-guida in sei lingue in grado di svelare le bellezze architettoniche della città, raccontare la sua storia e i suoi personaggi e trasformare la città in un museo all’aperto sfruttando la tecnologia dei beacon. Ciò che contraddistingue “Visit Santarcangelo” è soprattutto la modalità con cui è stata realizzata: grazie al progetto di alternanza scuola-lavoro, un gruppo di studenti del liceo linguistico Valgimigli e dell’istituto tecnico Belluzzi ha infatti collaborato alla elaborazione dell’app. Dopo l’intervento di Faedi, gli stessi ragazzi hanno raccontato il lavoro svolto, gli ostacoli che hanno dovuto affrontare e gli obiettivi raggiunti: un bilancio sicuramente positivo, che ha consentito loro di interfacciarsi in maniera professionale con enti e soggetti extrascolastici, muovere i primi passi nel mondo del lavoro e sperimentare sul campo le competenze acquisite a lezione.

Pier Giorgio Oliveti, direttore di Cittaslow international, ha invece focalizzato il suo intervento sul valore aggiunto e l’attrattività turistica del circuito delle città lente – di cui fa parte anche la città di Santarcangelo – che oltre alle bellezze del territorio, propongono a turisti e visitatori una vera e propria immersione nelle atmosfere accoglienti del buon vivere.

A concludere la mattinata, il direttore APT Emilia-Romagna Emanuele Burioni ha espresso grande apprezzamento per il percorso di partecipazione e di coinvolgimento di alunni, professori e istituti scolastici nella realizzazione dell’app “Visit Santarcangelo”. Grazie a questo progetto, per Burioni, l’esperienza di Santarcangelo può diventare una case study nel settore della promozione turistica: un progetto da portare come esempio per la sua originalità.

La giornata dedicata al turismo è proseguita nel pomeriggio con il saluto del vicesindaco Emanuele Zangoli e la presentazione dello studio “Il sistema turistico santarcangiolese: conoscere il presente per pianificare il futuro”. “Le città più ospitali sono quelle che presentano un’ottima qualità della vita: è esattamente quello che abbiamo trovato a Santarcangelo”. Con queste parole Alessia Mariotti a capo del gruppo di docenti del Centro di Studi avanzati sul turismo dell’Università di Bologna, Campus di Rimini che ha condotto la ricerca, ha concluso il suo intervento.

Per Renato Medei, ricercatore del Cast, con quasi 14.000 arrivi per un totale di 23.231 presenze registrate nel 2017, Santarcangelo può essere considerata la porta della Valmarecchia grazie anche a un’offerta ricettiva pari a un terzo dell’intera vallata, di fascia medio-alta e maggiormente concentrata nell’extra-alberghiero. La componente italiana della domanda è pari all’84 per cento del totale, l’81 per cento in termini di presenze, mentre per quanto riguarda la permanenza sul territorio di Santarcangelo, sono i turisti stranieri a trascorrere vacanze più lunghe (2 giorni contro un giorno e mezzo dei turisti italiani).

Il processo di turisticizzazione di Santarcangelo dal 2010 ad oggi appare come un percorso a due velocità: da una parte il comparto alberghiero sembra aver raggiunto un proprio equilibrio, con un numero stabile di esercizi da ormai tre anni; dall’altra, la componente extra alberghiera dell’offerta appare caratterizzata da un trend positivo per numero di esercizi, seppure si registri una diminuzione nella loro dimensione media.

In termini di quote di mercato, gli alberghi a 4 stelle costituiscono la tipologia ricettiva più rilevante a Santarcangelo, che si posiziona quindi sul segmento di lusso del mercato turistico della provincia. Tra le strutture extralberghiere, la quota di mercato detenuta dai B&B cresce progressivamente nel corso degli anni e nel 2017 arriva a coprire quasi il 60 per cento del totale, erodendo posizioni al segmento di offerta tradizionalmente coperto dagli alloggi privati. Complessivamente Santarcangelo può contare su 5 esercizi alberghieri con 144 posti letto (nel 2010 erano 156) e 35 strutture extralberghiere con 182 posti letto (più 130 per cento rispetto al 2010 quando erano 79). Analizzando invece la composizione dell’offerta ricettiva in relazione alla tipologia di apertura delle strutture,ovvero la stagionalità, Santarcangelo presenta strutture ad apertura annuale.

Complessivamente – affermano i ricercatori – Santarcangelo migliora il suo posizionamento attirando flussi maggiori di turisti, che però sono mordi e fuggi dal momento che le presenze, nel tempo, si riducono in misura significativa. Per quanto riguarda gli escursionisti, nonostante l’indisponibilità di dati ufficiali, sfruttando unicamente l’informazione sui contatti dell’ufficio Iat, è stato rilevato che sono in crescita e hanno una stagionalità forte nel periodo aprile-giugno.

Dal lato della valutazione della reputazione, si evidenzia un’immagine positiva: in particolare su Tripadvisor gli utenti mettono in luce la buona qualità delle strutture e del personale che vi opera. Su Instagram Santarcangelo è una grande vetrina commerciale: tutte le principali aziende lo usano per promuoversi sfruttando la visibilità e il basso costo del social media.

Per quanto concerne poi la pressione turistica sul sistema socio-culturale santarcangiolese, dallo studio effettuato è possibile concludere che attualmente Santarcangelo si trova ancora lontano da una situazione di stress legata alla fruizione turistica del borgo. I residenti hanno dimostrato di avere una buona conoscenza del fenomeno e di essere in grado di individuare nell’escursionismo un potenziale problema legato all’aumento del carico antropico sulla destinazione. Sono mediamente molto soddisfatti sia della qualità della vita all’interno del Comune, che della qualità dell’offerta commerciale, culturale, enogastronomica e legata agli eventi, finora raggiunta. La percezione da parte dei residenti è che occorra investire nello sviluppo futuro di un prodotto turistico integrato con l’entroterra, costruendo opportunità di prolungamento della permanenza media dei visitatori.

Santarcangelo – concludono i ricercatori del Cast – può giocare un ruolo chiave nel processo di costruzione del prodotto Valmarecchia e trarne beneficio in quanto strumento di gestione e distribuzione di eventuali flussi di visitatori temporanei nei momenti di alta affluenza, ma anche in quanto possibile elemento di svolta per incentivare il prolungamento dei soggiorni. Santarcangelo è stata finora capace di gestire un mercato in espansione e deve poter continuare a farlo pur in una prospettiva di bilanciamento fra le iniziative private e i bisogni della collettività in senso lato.

Dopo la presentazione della ricerca del Cast, l’assessore al Turismo Andrea Corsini ha portato il saluto della Regione Emilia-Romagna. “Mi ha sorpreso positivamente che Santarcangelo abbia deciso di puntare sul turismo come volano per l'economia del territorio, peraltro cominciando con un’analisi in grado di delineare un quadro utile per progettare le iniziative future. Con la sua storia e la sua posizione strategica, Santarcangelo può essere una guida per la proposta turistica della Valmarecchia, all’interno della Destinazione turistica Romagna e del circuito Cittaslow. Per intercettare la domanda crescente dei prossimi anni e fare il salto di qualità sia in termini di numeri che di redditività per le imprese, sarà necessario passare da prodotto a esperienza, puntando con decisione all’internazionalizzazione dell’offerta, il potenziamento delle reti di comunicazione e la riqualificazione delle strutture ricettive. Su questi temi – ha concluso Corsini – la Regione c'è e mette a disposizione finanziamenti, supporto organizzativo e coordinamento”.

Andrea Gnassi, presidente di Destinazione turistica Romagna, ha invece sottolineato che “Santarcangelo sta facendo qualcosa di inedito per una città di piccole-medie dimensioni, organizzando una filiera di azioni strutturate che comincia con l’attività di ricerca e sviluppo, ma dovrà proseguire con innovazione di processo e prodotto, creazione di sistemi d’aggregazione per le imprese, ottimizzazione della logistica e infine promo-commercializzazione. I dati sono il punto di partenza per strutturare l'offerta: in questo senso la scelta di Santarcangelo guarda al futuro, inserendosi nel solco tracciato dalla Regione. Del resto le scelte in materia di turismo – ha sostanzialmente aggiunto Gnassi – devono essere radicali: come Destinazione turistica non disperdiamo le risorse tra i singoli Comuni, ma le investiamo a beneficio di tutto il territorio romagnolo. Lo stesso deve fare Santarcangelo: non portare avanti battaglie campanilistiche ma connettersi alle reti esistenti soprattutto in termini di infrastrutture, ad esempio con la stazione di Rimini che è raggiunta dall'alta velocità”.

Con la tavola rotonda “La città attrattiva, la parola alle imprese”, l’assessore Paola Donini ha invitato le realtà imprenditoriali di Santarcangelo che operano in campo turistico, dall’enogastronomia al settore ricettivo, a raccontare ai presenti la propria esperienza. Hanno quindi preso la parola Andrea Bombardieri (Il Villino hotel & spa), Alberto Bruschi (Valmatrek – Trekking ed escursioni), Lara Marchi (Antica stamperia artigiana Marchi) e Alberto Sancisi (Il Vicoletto b&b).

Nelle sue conclusioni, il sindaco Alice Parma ha ricordato “il lavoro realizzato in questi anni da Iat e Pro Loco per sostenere l’economia turistica di Santarcangelo, alimentata dagli operatori privati, che oggi abbiamo voluto ampliare offrendo agli attori del turismo locale la possibilità di confrontarsi con i livelli istituzionali più alti, dall’Apt a Cittaslow, dalla Destinazione turistica alla Regione. L’Università, più che mai necessaria sul nostro territorio, ci consegna un’analisi preziosa: ora si tratta di lavorare insieme, amministrazione comunale e operatori privati, cogliendo questa occasione per affrontare le sfide che ci aspettano. L’offerta turistica di Santarcangelo va potenziata non tanto nei numeri ma nella qualità, con investimenti imprenditoriali che il pubblico deve sostenere e incentivare. L’età media degli imprenditori intervenuti oggi dimostra che il turismo produce lavoro per i giovani, portatori di un patrimonio di nuove idee. Chi mette la propria città al centro del lavoro di una vita è una risorsa inestimabile, ma per produrre attrattività deve far parte di una rete che favorisca la permanenza sul territorio. La prossima conferenza – ha concluso il sindaco – sarà dedicata a terzo settore e cultura, per offrire uno sguardo completo e calibrato sulla realtà di Santarcangelo”.

La ricerca del Cast - Il sistema turistico santarcangiolese: conoscere il presente per pianificare il futuro
16-08-2024

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