Descrizione
Una nuova stagione di iniziative culturali a cura di FoCuS si apre con il ritorno della rassegna “L’Arca di Santarcangelo”: dal 25 settembre fino alla fine dell’anno è in via di programmazione un calendario di eventi che coniugano le tradizioni romagnole con la sostenibilità ambientale, la riscoperta dei suoni della ritualità rurale con gli stili di vita consapevoli, il rapporto tra l’uomo e l’ambiente.
Domenica 25 settembre al Museo etnografico sarà la performance di Enrico Malatesta “E sôna” a segnare il ritorno della rassegna: insieme al mercatino e all’aperitivo agricolo di AmarMet (dalle ore 17), dopo il djset di Asio il percussionista trasformerà la caveja in uno strumento musicale, portando il folklore locale nel contesto contemporaneo. L’ingresso al museo è libero, ma per assistere alla performance – in programma alle ore 18 con replica alle 19 – è necessaria la prenotazione al numero 0541/624703 (dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 13) o alla mail a focus@focusantarcangelo.it.
“L’Arca di Santarcangelo” proseguirà nei prossimi mesi, sempre all’insegna del vivere sostenibile e della connessione tra arte pubblica e comunità: la healty foodblogger Federica Gif (Mipiacemifabene) presenterà piatti e ricette con materie prime sane del territorio, mentre alcuni nutrizionisti risponderanno a domande e dubbi. Lo street artist cesenate Gola Hundun realizzerà un murale sul magazzino del Met – anche quest’anno con la sponsorizzazione del Gruppo Ivas – e laboratori sulle tematiche del rapporto equilibrato fra uomo e natura, mentre la musica continuerà a essere parte integrante della rassegna che prevede, oltre ai dj set, anche il ritorno di SanTrap, l’esibizione dei giovani musicisti del territorio in programma nel mese di dicembre.
Un calendario di iniziative, “L’Arca di Santarcangelo”, ancora in costruzione e in evoluzione, con numerosi eventi che si aggiungeranno a quelli già programmati. Per tutti gli aggiornamenti: www.focusantarcangelo.it.
E sôna è un'opera che indaga il rapporto tra medium sonoro, movimento e vitalità dei materiali, mettendo in connessione elementi del folklore e della ritualità rurale romagnola con la scena contemporanea internazionale. Fulcro della ricerca è la Caveja Dagli Anëll, antico strumento sonoro a scuotimento, dotato di anelli di metallo intonati e utilizzato sia nel lavoro agricolo, sia in particolari rituali scaramantico-propiziatori radicati nelle credenze e nelle liturgie della Romagna. L'intento è quello di trasferire l'energia di questo strumento nell'ambito delle performing arts, oltrepassando i confini e il concetto di cultura locale e restituendo vitalità alla memoria e alle usanze sonore popolari nel contesto contemporaneo (Enrico Malatesta).
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Ultimo aggiornamento: 27 agosto 2024, 14:36