Festival “Anticorpi”, sabato 7 dicembre a Santarcangelo il docufilm “Falcone e Borsellino. Il fuoco della memoria”

Ospiti d’eccezione Costantino Visconti e Paolo Storari. L’assessore Borghesi: “Contrasto alle mafie con cultura e azioni concrete”

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4 dicembre 2024

Festival “Anticorpi”, sabato 7 dicembre a Santarcangelo il docufilm “Falcone e Borsellino. Il fuoco della memoria”
Municipium

Descrizione

Il festival “Anticorpi. La cultura contro le mafie” arriva a Santarcangelo sabato 7 dicembre alle ore 21: nell’ambito dell’appuntamento annuale curato dall’Osservatorio sulla criminalità organizzata – che coinvolge diversi Comuni della Provincia di Rimini in un intenso programma culturale di sensibilizzazione alla legalità e alla lotta alla criminalità organizzata – al teatro Lavatoio si svolgerà infatti la proiezione di “Falcone e Borsellino. Il fuoco della memoria”.

Il docufilm di Ambrogio Crespi intende mantenere vivo il ricordo di due figure fondamentali della giustizia e delle istituzioni, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, senza “sacralizzarli” ma piuttosto contestualizzandone l’eccezionale valore umano e professionale. Un lavoro audiovisivo nato da un progetto didattico dell’Università di Palermo, che ha coinvolto studenti e testimoni diretti degli attentati del 1992, e che vuole essere uno strumento anche per fornire spunti per una rivisitazione storico-critica di quegli eventi che ancora interrogano le nostre coscienze. A parlarne Costantino Visconti, Direttore del Dipartimento di Scienze politiche e Relazioni internazionali dell’Università di Palermo, e Paolo Storari, Sostituto procuratore di Milano, che porteranno il loro contributo alla riflessione sulla lotta alla mafia e sulla memoria dei due magistrati uccisi.

“Ormai da anni il festival ‘Anticorpi’ ci offre la possibilità di confrontarci e riflettere sul tema della legalità, fondamentale per la buona salute della nostra democrazia” ha detto in occasione della conferenza stampa di presentazione del festival Filippo Borghesi, assessore al Welfare di comunità. “E il sottotitolo, ‘La cultura contro le mafie’, è un manifesto del modo che il festival ha scelto per arrivare alle persone, confermato anche quest’anno da un programma ricco e interessante. Al Lavatoio arriva un docufilm su Falcone e Borsellino che ci invita a non appiattirsi sulla retorica, ma a ricordare queste due figure centrali nella lotta alla criminalità organizzata attraverso azioni concrete, come la restituzione alla collettività del bene confiscato di Santarcangelo, che dopo l’inaugurazione dello scorso anno presto prenderà nuova vita attraverso un progetto sociale innovativo e su misura”.


Falcone e Borsellino. Il fuoco della memoria – Gli attentati di Capaci e via d’Amelio, per colpire Giovanni Falcone e l’amico e collega Paolo Borsellino, sono uno spartiacque della storia e una scossa nelle coscienze degli italiani. Gustav Mahler suggerisce la considerazione che la memoria non è la custodia delle ceneri, ma la salvaguardia del fuoco. Nel docufilm i due magistrati, quei giorni, quelle emozioni sono raccontate ai ragazzi di oggi da “chi c’era”. Infatti, questi giovani non hanno vissuto quei momenti, ma devono conservarne il fuoco. In questo docufilm il fuoco della memoria è attinto dai familiari delle vittime, da magistrati, da giornalisti, da investigatori, registi e professori universitari. Fiammetta Borsellino, terzogenita del magistrato ricorda di come, quasi per predestinazione lessicale, la sua splendida famiglia fosse un “pool familiare” che andava avanti “senza se e senza ma” al fianco del padre. E ancora il racconto di Piero Grasso, già Procuratore nazionale antimafia o la memoria di Giuseppe Di Lello, collega dei due magistrati e come loro nel “pool antimafia” palermitano. E l’emozionante racconto di Carmelo Canale, braccio destro di Paolo Borsellino. Ai professori dell’Università di Palermo, Paola Maggio e Antonino Blando il compito di illuminare la figura del terzo magistrato vittima delle infami bombe, Francesca Morvillo, moglie di Giovanni Falcone, e spiegare il valore della storicizzazione delle memorie. Protagonisti di questo racconto sono anche coloro che hanno vissuto quei giorni da dietro un obiettivo come registi e fotoreporter: Aldo Sarullo regista, Vincenzo Traina, video-reporter e il fotoreporter Franco Lannino. Per la prima volta sugli schermi vedremo la borsa, in parte bruciata dall’onda di calore dell’esplosione, che era di Borsellino. Il docufilm fa parte del progetto “Officina UNIPA per la Legalità e il contrasto alle mafie” del Dems e del Dipartimento di Scienze Politiche e relazioni internazionali dell’Università di Palermo.

Ultimo aggiornamento: 4 dicembre 2024, 13:55

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