Descrizione
Circa una quarantina le persone che ieri sera (mercoledì 29 gennaio) hanno partecipato all’incontro per la presentazione dei progetti e degli interventi di messa in sicurezza idraulica della frazione di Sant’Ermete, messi a punto dal Consorzio di Bonifica della Romagna.
Ad aprire la serata, il sindaco Filippo Sacchetti ha preso la parola ringraziando prima di tutto il Consorzio per aver dimostrato una forte attenzione rispetto alle esigenze e alle criticità del territorio santarcangiolese. “Nei prossimi anni quasi 10 milioni di euro di investimenti daranno risposta ai problemi della frazione di Sant’Ermete” ha dichiarato il sindaco Sacchetti.
“1,5 milioni di euro, già finanziati con i lavori in partenza entro l’anno, serviranno alla creazione di una cintura di salvaguardia dell’abitato, oggetto della presentazione di questa sera. Oltre 4,5 milioni di euro, finanziati in parte, saranno invece destinati alla realizzazione della vasca di laminazione. A questi interventi, in capo al Consorzio di Bonifica, si aggiungerà anche il progetto dell’Amministrazione comunale per la canalizzazione delle acque meteoriche, la separazione e il potenziamento delle reti fognarie – ha concluso il sindaco – per una spesa che sfiorerà i 4 milioni di euro e che sarà oggetto di richiesta di finanziamenti”.
A seguire, dopo il saluto del vicepresidente Giuseppe Salvioli, hanno preso la parola i tecnici del Consorzio di Bonifica. L’ingegner Andrea Cicchetti, dirigente tecnico del Consorzio, ha spiegato come l’intensificazione degli agenti atmosferici, e la loro frequenza di ritorno, hanno reso pressoché inservibili tutte le proiezioni e i dati di raccolta su cui l’ente basava la gestione delle reti e degli interventi. Si è reso dunque necessario ripensare i parametri di progettazione, tenendo conto che i tempi di ritorno di eventi estremi non sono più affidabili con i trend di pioggia utilizzati finora. A partire da questa situazione legata ai cambiamenti climatici, il Consorzio ha elaborato due grandi interventi a salvaguardia dell’abitato di Sant’Ermete e, in parte, anche di Vergiano.
Quelli per la regimazione delle acque verso il rio Mavone e il rio Casale, che partiranno auspicabilmente entro il 2025, sono finanziati dalle ordinanze della Struttura commissariale come interventi di somma urgenza. La vasca di laminazione alla confluenza tra rio Mavone e Caldiero – che richiede un investimento di 4,5 milioni di euro – ha invece ricevuto un contributo regionale di 1.850.000 euro, mentre per la quota restante il Consorzio ha fatto richiesta di finanziamento al Commissario alla ricostruzione nei territori colpiti dall'alluvione. Entrambe le infrastrutture, ha concluso l’ingegner Cicchetti, avranno un ruolo strategico nella gestione delle acque piovane, in particolare durante gli eventi atmosferici più estremi.
L’ingegner Alberto Vanni, caposettore del settore Gestione bonifica, reti e impianti, ha poi illustrato il progetto di regimazione delle acque di ruscellamento, che hanno creato la maggior parte degli allagamenti e dei disagi al centro urbano, che saranno convogliate correttamente verso i canali (Mavone e Casale).
Sei gli interventi principali, individuati proprio sulla base dei percorsi dell’acqua piovana e delle criticità riscontrare nel corso degli eventi atmosferici intensi. Uno riguarda il potenziamento dell’impianto idrovoro del Rio Casale, mentre gli altri cinque intercettano i flussi e i ruscellamenti delle vie Martella, Casale Sant’Ermete, delle Margherite, Prati di Casale nonché – il più consistente – le acque che arrivano dal vecchio campanile per collegarli con il rio Mavone.
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Ultimo aggiornamento: 30 gennaio 2025, 13:31